Alcune testimonianze dei ragazzi e degli insegnanti che hanno partecipato al gesto del Donacibo.
→ Disegni alunni scuole elementari di Casorezzo.
Alcune testimonianze dei ragazzi e degli insegnanti che hanno partecipato al gesto del Donacibo.
→ Disegni alunni scuole elementari di Casorezzo.
I volontari del Banco San Benedetto hanno incontrato alunni ed insegnanti di diverse scuole del nostro territorio, presentando l’iniziativa del Donacibo.
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Di seguito vengono proposte alcune testimonianze, che sono state fatte pervenire dai ragazzi ed insegnanti che hanno partecipato al gesto del Donacibo che si è svolto quest’anno.
→ Questo è un disegno di un bimbo delle scuole elementari di Ossona.
Nel nostro territorio all’ormai consueto appuntamento del Donacibo, quest’anno hanno aderito 11 scuole.
Con stupore si sono raccolti 192 pacchi di generi alimentari, donati da studenti, genitori ed insegnanti.
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Quest’anno noi volontari ritorneremo in presenza nei supermercati del magentino, per proporre un gesto semplice di solidarietà umana “La Colletta Alimentare”, che si terrà sabato 27 novembre. A partire dal 1997, sono centinaia di migliaia le persone che si sono messe a disposizione per aiutare i più poveri.
Sito Ufficiale Colletta Alimentare
Un’occasione per diventare volontari nella preparazione dei pacchi e non solo…. occasione anche di amicizia.
Abbiamo bisogno di affiancare per poche ore, ogni due settimane volti nuovi nella preparazione di pacchi alimentari, in aiuto alle famiglie indigenti della zona.
Quest’anno la spesa della Colletta la mettiamo qui. Le restrizioni non limitano il bisogno di milioni di famiglie, anzi, lo rendono ancora più urgente. Per questo la Colletta Alimentare cambia forma, per garantire la raccolta nella massima sicurezza. Con una card da 2, 5 o 10 euro, acquistabile in cassa oppure online, per aiutare chi è in difficoltà.
Sito Ufficiale Colletta Alimentare
Sabato 3 ottobre, un gruppo di noi si è recato a Roma per l’incontro con il Santo Padre in occasione dell’udienza concessa ai volontari facenti capo al Banco Alimentare come il Banco di Solidarietà San Benedetto. E’ stata una bellissima occasione d’incontro e le parole che Papa Francesco ha pronunciato ci esortano a continuare con fiducia nell’opera di carità a cui siamo chiamati.
Una foto di alcuni di noi che hanno partecipato all’udienza.
….Tre Testimonianze Per Ripartire In Un Cammino….
Sono Maria Cruz e sono tre anni che faccio la caritativa; da quando ho iniziato questo gesto mi sta aiutando a conoscere me stessa, a risvegliare tutto il mio io. Mi sono iscritta pensando “mi dedicherò ad alcune persone a cui porterò una scatola con del cibo” e basta. Invece, in questo tempo, ho scoperto cos’è la carità, perchè iniziavano sorgermi un sacco di domande; io portavo il pacco a delle persone che quasi non avevano mobili e mi dicevo: “ho una casa, dei mobili, due macchine, non ho il mutuo, ho da mangiare, un tetto, ma questo mi basta?” e continuavo ad avere domande che necessitavano di una risposta. San Tommaso dice “La vita dell’uomo consiste nell’affetto che principalmente lo sostiene e nel quale trova la sua più grande soddisfazione”; con la caritativa ho scoperto proprio questo, che non si trattava di un atto volontaristico in cui portavo una scatola aspettandomi una ringraziamento, un invito, un bicchiere d’acqua. Ho piano piano scoperto che la carità è la commozione che ti porta davanti a un altro che neppure conosci, e scopri che ti interessa il suo destino e la sua vita perchè un Altro ha dimostrato un amore verso di te. Questo ha dato la risposta a tutte quelle domande. In questo tempo ho davvero capito cos’è la mia vera necessità, Chi compie la mia vita e la cambia completamente. Don Giussani dice che la carità è “una relazione da persona a persona” e ora quando vado a trovare la mia famiglia, mi siedo con loro in cucina e mi accorgo che non sono lì per risolvere problemi ma semplicemente per stare, perchè quell’amore che è arrivato nella mia vita attraverso una relazione personale – con nome e cognome – é come se camminasse con me e si sedesse con me in cucina. Mi è piaciuto moltissimo il testo quando dice “Com’è possibile che a Gesù sembri più importante andare a mangiare a casa di Zaccheo piuttosto che fargli una lezione di morale?” perchè con me è successa esattamente la stessa cosa: uno è venuto a casa mia, si è seduto a mangiare e non ha risolto i miei problemi e continua a non risolverli, ma sta con me e mi accompagna. Questo gesto ha cambiato la mia vita in vari modi, ad esempio quando faccio la spesa, ora mi accorgo che lo faccio in un altro modo, guardo diversamente il macellaio, il fruttivendolo, il pescivendolo, con un amore diverso, con uno sguardo diverso che capisci che non è tuo, con una vibrazione del cuore che vibra nel sentire il cuore dell’altro che ho davanti. Mi scopro ogni giorno e mi chiedo “ma se io non conosco quest’uomo, perchè gli voglio bene?”. Vi faccio un esempio: io vado a fare la spesa in un supermercato dove c’è un uomo sulla porta che fa la carità, una volta invece di dargli un euro gli ho detto “vuoi venire con me a fare la spesa?” lui mi dice sì, prendiamo il carrello ed entriamo. Immediatamente escono le guardie di sicurezza e gli chiedono “cosa fai qui?” e lui gli risponde “vado a fare la spesa con lei”. Non mi dimenticherò mai di quella faccia, non sapeva cosa gli avrei comprato e sapevo che non gli avrei cambiato la vita, ma quell’uomo in quel momento aveva dignità “vado a fare la spesa”. Per me era un bene grande poter camminare con lui nel supermercato perchè ero cosciente del bene che Dio mi vuole, non mi sarebbe mai venuto in mente di fare qualcosa del genere; mi rendevo conto che quella forma di fare la spesa stava contribuendo a cambiare il mondo. È già un anno che la facciamo insieme; l’altro giorno l’ho visto, dopo che erano passati tre mesi senza che ci trovassimo, mi ha detto: “dammi il tuo numero di telefono”. Lui tira fuori il cellulare, si segna il numero e mi dà il suo e mi dice “chiamami, perchè non voglio passare altri tre mesi così preoccupato senza sapere nulla di te” e io ho pensato che il cristianesimo è esattamente questo e non può essere meno che fare la spesa in questo modo, e che mi interessino una persona esattamente come mi interessa quest’uomo. E questo l’ho imparato grazie alla caritativa.
Maria Cruz – San Martin de la Vega
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Buonasera ,
oggi sono andata con Matilde, da Edith una ragazza peruviana sola col figlio Mattia di 4 mesi e mezzo. Innanzitutto sono molto grata di aver conosciuto Matilde una donna davvero eccezionale. Mi ha molto colpito perché la sua storia non è stata facile ma il suo cuore anziché indurirsi, che tanto tenero ma si capisce che non è così solo per temperamento capisce che gli è accaduto qualcosa. Uno gli è accaduto e questo si capisce da quello che dice e si vede da come tratta le cose. Sono proprio grata di questo, mi ha aiutato a stare più attenta per tutto il tempo che abbiamo trascorso lì, ma anche dopo! La ragazza che ho conosciuto è una mamma come me, che come me non è sola perchè ha incontrato un popolo che l’abbraccia, così come è accaduto a me! Certo ha davvero bisogno, questo ti riempie di compassione ma allo stesso tempo di rispetto. E’ proprio evidente che non le risolviamo la vita con quel pacco (pure piccolo), ma che in gioco c’è altro per lei e per noi. La certezza che ho è che il suo destino, il suo significato, quello di suo figlio, di Matilde è lo stesso mio. E’ Gesù! Infatti è questo che mi ha proprio commossa perchè mi sono accorta che l’unico motivo per andare a casa sua è quello di imparare a mendicare Lui. Altrimenti pensi di fare la carità per sentirti più buono e più “morale” ma non arrivi ad accorgerti del bisogno che sei e che stai andando a cercarLo amando la realtà! Grazie!
Federica – Roma
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Mi sono resa conto che non ho detto sì alla proposta del DONACIBO per fare un favore alla Charlie o alla Giulia ma ho detto sì per fare un favore a me… andare alle superiori davanti a ragazzi che chiedono, che forse non sono d’accordo con quello che dici, che ti sfidano, mi costringe a giudicare se Gesù è la Presenza che mi cambia la vita ora o se è solo una cosa bella incontrata anni fa.
Kekka – Carrara
Anche quest’anno il nostro obbiettivo nel proporre la settimana del Donacibo in 16 scuole di ogni ordine e grado, è stato quello di cercare di sensibilizzare i ragazzi che abbiamo incontrato a non cadere nella trappola dell’indifferenza. Invitando ad aderire a questo gesto circa 4800 alunni, i volontari della nostra associazione attraverso le testimonianze dirette hanno incontrato circa 2500 studenti e complessivamente si sono raccolti oltre 2000 Kg. di derrate alimentari. Ancora una volta, quanto vissuto durante gli incontri e i risultati della raccolta sono un evidente segno che, per molti di questi ragazzi e per coloro che li hanno accompagnati ed hanno condiviso con loro questo cammino, il messaggio di bene che si cela nel compiere un atto di amore verso il prossimo che si trova nel bisogno, nel saper cogliere un bisogno dell’altro fino a desiderare di condividerlo è ancora un’urgenza del cuore dell’uomo.
«….la cultura del benessere, che ci porta a pensare a noi stessi, ci rende insensibili alle grida degli altri, ci fa vivere in bolle di sapone, che sono belle, ma non sono nulla, sono l’illusione del futile, del provvisorio, che porta all’indifferenza verso gli altri, anzi porta alla globalizzazione dell’indifferenza. In questo mondo della globalizzazione siamo caduti nella globalizzazione dell’indifferenza. Ci siamo abituati alla sofferenza dell’altro, non ci riguarda, non ci interessa, non è affare nostro!».
(Papa Francesco, Omelia 8 luglio 2013)
per saperne di più:
→ Testimonianze del gesto