X Assemblea Nazionale Banchi Di Solidarietà

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l’occasione di un paragone e di una testimonianza sull’esperienza di educazione alla carità che ciascuno di noi vive e sull’utilità che ne trae per la propria vita. Per prepararci a questo momento, che sarà guidato da don Eugenio Nembrini, ti invitiamo a lavorare, sia personalmente che con gli amici con cui condividi l’esperienza dei Banchi di Solidarietà, sul testo della giornata di inizio anno: Come nasce una presenza?, più precisamente: «Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi» (Gv 15,16). «È una scelta oggettiva che non ci strappiamo più di dosso, è una penetrazione del nostro essere che non dipende da noi e che non possiamo più cancellare [questa è la nostra identità]. [...] Non esiste niente [dice don Giussani] di culturalmente più rivoluzionario di tale concezione della persona, il cui significato, la cui consistenza è una unità con Cristo, con un Altro, e, attraverso questa, una unità con tutti coloro che Egli afferra, con tutti coloro che il Padre Gli dà nelle mani»(Luigi Giussani, Dall’utopia alla presenza, op. cit., pp. 53-54).

È questo che noi dobbiamo capire perché, lo vediamo nel piccolo della nostra vita, questa concezione della nostra persona – che è tale soltanto perché c’è Uno che ridice il nostro nome, altrimenti saremmo ancora lì a piangere per il fatto di vivere - non è un’astrazione, è un’esperienza prima che una concezione; e proprio da questo scaturisce un’autocoscienza di noi che è come quella nata in Maria, che non ha potuto più guardare a se stessa come prima, ma tutta determinata da quel «Maria!». «La nostra identità è l’essere immedesimati con Cristo. (J.Carron; come nasce una presenza?; pag.XI)

“come l’esperienza di caritativa che faccio partecipa a questa “autocoscienza di me ?” Che domande ed esperienze desta in noi vivere il gesto di caritativa con la coscienza di quel’è la mia identità ?

per saperne di più:
Appunti di viaggio

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